Disturbi sessuali maschili
Eiaculazione precoce
Si definisce precoce una modalità di eiaculazione persistente o ricorrente che si verifica durante il rapporto sessuale circa un minuto dopo la penetrazione vaginale e prima che l’individuo lo desideri, provocando notevole disagio.
È possibile che questo disturbo sia permanente, cioè presente da quando la persona è diventata sessualmente attiva, o acquisito, cioè insorto dopo un periodo di funzionamento sessuale relativamente normale; si dice invece generalizzato quando non è limitato a determinati tipi di stimolazione, situazione o partner, o viceversa situazionale.
La gravità è in funzione della durata:
- Lieve, l’eiaculazione si verifica dopo circa 30-60″ dalla penetrazione vaginale
- Moderata, l’eiaculazione si verifica dopo circa 15-30″ dalla penetrazione vaginale
- Grave, l’eiaculazione si verifica prima dell’attività sessuale o all’inizio o entro 15″ dalla penetrazione vaginale
Eiaculazione ritardata
Soffre di questo disturbo la persona che in tutti, o quasi, i rapporti sessuali e senza che il ritardo sia intenzionale, lamenta il marcato ritardo o la totale assenza dell’eiaculazione.
È possibile che questo disturbo sia permanente, cioè presente da quando la persona è diventata sessualmente attiva, o acquisito, cioè insorto dopo un periodo di funzionamento sessuale relativamente normale; si dice invece generalizzato quando non è limitato a determinati tipi di stimolazione, situazione o partner, o viceversa situazionale.
La gravità è in funzione del disagio che il disturbo determina.
Disturbo erettile
Ha un disturbo erettile chi, nella maggior parte dei rapporti sessuali presenta alcuni dei seguenti sintomi:
- Marcata difficoltà di ottenere un’erezione durante l’attività sessuale
- Marcata difficoltà nel mantenere l’erezione fino alla conclusione dell’attività sessuale
- Marcata diminuzione della rigidità erettile
È possibile che questo disturbo sia permanente, cioè presente da quando la persona è diventata sessualmente attiva, o acquisito, cioè insorto dopo un periodo di funzionamento sessuale relativamente normale; si dice invece generalizzato quando non è limitato a determinati tipi di stimolazione, situazione o partner, o viceversa situazionale.
La gravità del disturbo è in funzione del disagio causato.
Disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile
La persona che presenta un disturbo del desiderio sessuale ipoattivo lamenta una persistente o ricorrente assenza o insufficienza di pensieri o fantasie sessuali/erotici e di conseguenza di desiderio di attività sessuale.
È possibile che questo disturbo sia permanente, cioè presente da quando la persona è diventata sessualmente attiva, o acquisito, cioè insorto dopo un periodo di funzionamento sessuale relativamente normale; si dice invece generalizzato quando non è limitato a determinati tipi di stimolazione, situazione o partner, o viceversa situazionale.
La gravità è da misurare sulla base del grado di disagio causato dal disturbo.
Disturbi sessuali femminili
Disturbo dell’orgasmo femminile
Soffre di un disturbo dell’orgasmo chi nella maggior parte dei rapporti sessuali riferisce un marcato ritardo, infrequenza o assenza totale di orgasmo o una riduzione di intensità delle sensazioni orgasmiche.
È possibile che questo disturbo sia permanente, cioè presente da quando la persona è diventata sessualmente attiva, o acquisito, cioè insorto dopo un periodo di funzionamento sessuale relativamente normale; si dice invece generalizzato quando non è limitato a determinati tipi di stimolazione, situazione o partner, o viceversa situazionale.
È necessario specificare se la donna non ha mai provato l’orgasmo in alcuna situazione.
Disturbo del desiderio ed eccitazione femminile
Chi soffre di questo disturbo lamenta la mancanza o una riduzione significativa del desiderio/eccitazione sessuale, come evidente dalla presenza di alcuni dei seguenti sintomi:
- Assente/ridotto interesse per l’attività sessuale
- Assente/ridotti pensieri o fantasie sessuali o erotiche
- Assente/ridotta iniziativa nel rapporto sessuale e generale rifiuto delle iniziative del partner
- Assenza/riduzione dell’eccitazione o del piacere durante l’attività sessuale nella maggior parte dei rapporti
- Assenza/riduzione del desiderio o dell’eccitazione sessuale in risposta a possibili stimoli sessuali o erotici interni o esterni
- Assenti/ridotte sensazioni genitali o non genitali durante l’attività sessuale nella maggior parte dei rapporti
È possibile che questo disturbo sia permanente, cioè presente da quando la persona è diventata sessualmente attiva, o acquisito, cioè insorto dopo un periodo di funzionamento sessuale relativamente normale; si dice invece generalizzato quando non è limitato a determinati tipi di stimolazione, situazione o partner, o viceversa situazionale.
La gravità si misura sulla base del grado di disagio causato dal disturbo.
Disturbo del dolore genito-pelvico e penetrazione
La persona che soffre di questo disturbo lamenta:
- Difficoltà, persistente o ricorrente, nella penetrazione durante il rapporto
- Marcato dolore vulvo-vaginale o pelvico durante il rapporto o durante i tentativi di penetrazione
- Marcata paura o ansia per il dolore pelvico o vulvo-vaginale prima, durante o come conseguenza della penetrazione vaginale
- Marcata tensione o contrazione dei muscoli del pavimento pelvico durante il tentativo di penetrazione vaginale.
È possibile che questo disturbo sia permanente, cioè presente da quando la persona è diventata sessualmente attiva, o acquisito, cioè insorto dopo un periodo di funzionamento sessuale relativamente normale; si dice invece generalizzato quando non è limitato a determinati tipi di stimolazione, situazione o partner, o viceversa situazionale.
La valutazione della gravità del disturbo è in funzione del grado di disagio causato.
I criteri diagnostici sono fedelmente tratti dal Manuale statistico e diagnosti dei disturbi mentali. Quinta edizione (DSM-5), American Psychiatric Association (APA), 2013